Uno Strega per sette

In settantasei anni di storia, mai era accaduto fossero sette i libri che accedono alla finale del Premio Strega. L’inedita situazione è dovuta a un ex aequo fra due candidati al quinto posto e al fatto che, fra i sei (contando il pari merito) libri primi, nessuno era pubblicato da una casa editrice di piccole medie dimensioni. Come prevede l’articolo 7 del regolamento di votazione, in casi analoghi accede alla finale il libro più alto in classifica che rispetti questa norma, dando vita ad una finale che può prevedere sei o più candidati.

La grafica ufficiale del Premio Strega con i sette libri finalisti.

La classifica della semifinale:

  1. Mario Desiati – “Spatriati”, Einaudi -> 244 voti
  2. Claudio Piersanti – “Quel maledetto Vronskj”, Rizzoli -> 179 voti
  3. Marco Amerighi – “Randagi”, Bollati Boringhieri -> 175 voti
  4. Veronica Raimo – “Niente di vero”, Einaudi -> 169 voti
  5. Fabio Bacà – “Nova”, Adelphi pari merito con Alessandra Carati – “E poi saremo salvi”, Mondadori -> 168 voti
  6. Alessandro Bertante – “Mordi e fuggi”, Baldini +Castoldi -> 159 voti
  7. Jana Karsaiová – “Divorzio di velluto”, Feltrinelli -> 124 voti
  8. Daniela Ranieri – “Stradario aggiornato di tutti i miei baci”, Ponte alle Grazie -> 122 voti
  9. Davide Orecchio – “Storia aperta”, Bompiani -> 112 voti
  10. Veronica Galletta – “Nina sull’argine”, Minimum Fax -> 103 voti 
  11. Marino Magliani – “Il cannocchiale del tenente Dumont”, L’Orma -> 57 voti

Per conoscere il vincitore del LXXVI Premio Strega non resta che attendere la serata finale del 7 luglio al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma (diretta su Rai3 e conduzione di Geppi Cucciari). 

Ritorniamo ora alla semifinale, tenutasi al Teatro Romano di Benevento e condotta da Stefano Coletta (trasmessa su Raiplay), con le parole più interessanti di tutti gli autori della dozzina.

Mario Desiati in un’immagine tratta dal live streaming di Raiplay

Mario Desiati: “Il seme degli spatriati è dentro tutti noi. Nel mio dialetto è parola negativa: descrive qualcuno che rompe le convinzioni comuni. Ho raccontato gli spatriati con un’alternanza fra luci e ombre, seguendo le regole della prospettiva. Non dobbiamo avere paura delle ombre, è giusto guardarle in faccia”. Poi un spunto autobiografico: “La letteratura è stata la mia salvezza, se non l’avessi incontrata, probabilmente avrei avuto un’altra vita.”

Claudio Piersanti: “Scrivendo “Quel maledetto Vronskj”, ho seguito la storia di questa coppia senza sapere io stesso dove la fuga della moglie avrebbe portato. Il mio romanzo racconta il tentativo disperato del marito di capirla”.

Marco Amerighi (immagine Raiplay)

Marco Amerighi: “Randagi” racconta come un’intera generazione si sia persa. I randagi sono ragazz* nati negli anni Settanta e cresciuti/e nella convinzione di avere davanti un futuro semplice, invece sono stati e state la generazione della decrescita, vedendo sparire i propri sogni e la possibilità di realizzali. Il tema della sparizione, del perdersi, mi è da sempre caro. Nel romanzo accade a tre uomini: Pietro, il protagonista, si richiude per paura di fallire, ma la vita busserà alla sua porta”.

Al centro, Veronica Raimo (fermo immagine diretta Raiplay)

Veronica Raimo (vincitrice del Premio Strega Giovani 2022): “Niente di vero” non è un libro terapeutico, che far stare bene, non credo che la letteratura debba fare questo. Mi sono molto divertita a scriverlo, e mi auguro si percepisca, è un testo che ha molto a che vedere con il gioco, è un tentativo di rovesciare alcune narrazioni, anche nel romanzo di formazione, a mio parere fin troppo claustrofobiche”. 

Fabio Bacà (immagine Raiplay)

Fabio Bacà: “L’idea base per “Nova” nasce da quanto vedo da sempre, ossia il vivere in un mondo estremamente violento. Mi concentro sulla virilità di un uomo che, nel contesto di una vita normalissima, si trova a non aver la capacità di difendere la sua donna”. E ancora: “Quanto possiamo conoscere sul serio l’altro per giudicarlo? Chi è davvero? Questi sono i temi alla base del mio libro; privilegio dello scrittore è poter lavorare sulle sue ossessioni”.

Alessandra Carati (immagine Raiplay)

Alessandra Carati: “E poi saremo salvi” è nato da un incontro del 2008 con persone che mi hanno raccontato le loro esperienze. Erano storie molto intense e mi ci sono voluti anni per capire come elaborarle. Da una parte avevo il loro materiale vivo, dall’altra quello dello studio di cosa è stata la guerra in Bosnia”.

Veronica Galletta durante la diretta in streaming di Raiplay

Veronica Galletta: “Ho scelto come protagonista un personaggio femminile che fosse come un alter ego. Nei confronti di questa storia sentivo un rispetto tale che mi permettesse di guardarla dall’esterno. Con “Nina sull’argine” volevo raccontare tutte le contraddizioni in cui si può trovare una donna che fa un lavoro maschile, lontana da casa e alla fine di una relazione”

Alessandro Bertante (screenshot da Raiplay)

Alessandro Bertante: “Delle BR si è scritto tanto: della parte sciagurata, degli anni di piombo, ma poco degli albori, l’ho fatto in “Mordi e fuggi”. Volevo capire le motivazioni di quei ventenni, da che humus culturale potessero nascere. Ho cercato una chiave di lettura per quegli anni che furono tragici”.


Jana Karsaiová (dalla diretta streaming di Raiplay)

Jana Karsaiová: Divorzio di velluto” parla del mio Paese, la Cecoslovacchia. Mi piace esplorare le relazioni e le connessioni fra persone: arriva sempre un momento in cui si inceppano, si fermano e mi interessa indagare come si stia in quei momenti, quali strade esistano per superarli”.

Daniela Ranieri durante la semifinale (immagine Raiplay)

Daniela Ranieri: Ho inventato questo io narrante che, ricostruendo i propri amori, racconta e critica la società in cui vive. C’è molto di me, ma non sono io. “Stradario aggiornato di tutti i miei baci” è sia una storia d’amore che di fantasmi.

Davide Orecchio, screen dal live streaming di Raiplay

Davide Orecchio: Storia aperta” nasce come rimedio ad un rapporto padre-figlio che non funzionò, quello fra me e mio padre. Nessuno ha mai capito niente dell’altro. Sapevo che aveva avuto un passato importante, ma tutto il resto erano lacune e omissis. Vi ho posto rimedio da storico”.

Marino Magliani (immagine Raiplay)

Marino Magliani: “I protagonisti de “Il cannocchiale del tenente Dumont” sono tre disertori della battaglia di Marengo che si nascondono e attraversano la mia Liguria, diretti verso Ponente. In loro c’è nostalgia del tempo futuro”.

STREGA TOUR 2022

I sette finalisti con Stefano Coletta ed Emanuele Trevi, vincitore lo scorso anno con “Due Vite”, edito da Neri Pozza (streaming RaiPlay)

Un mese intenso attende i sette autori finalisti, impegnati in un vero e proprio giro d’Italia con uno sconfinamento in Danimarca all’Istituto italiano di cultura di Copenaghen, ospiti di festival e manifestazioni culturali. Ecco il calendario completo:

  • 10 giugno – Firenze – Festival La città dei lettori
  • 11 giugno – Modena – Teatro della Fondazione San Carlo
  • 12 giugno – Parma – Cortile d’onore di casa della musica
  • 15 giugno – Milano – Il Sole 24 Ore, Mudec
  • 16 giugno – Verbania – Teatro Il Maggiore
  • 17 giugno – Biella – Festival Fuoriluogo
  • 18 giugno – Cervo – Cervo ti Strega
  • 23 giugno – Salerno – Salerno Letterature Festival
  • 24 giugno – Francavilla al mare – SquiLibri
  • 25 giugno – San Benedetto del Tronto – Incontri con l’autore –
  • 26 giugno – Arezzo – Arezzo dei Lettori
  • 28/30 giugno – Copenaghen – Istituto italiano di cultura
  • 1 luglio – Paestum – Parco archeologico
  • 2 luglio – Bisceglie – Libreria Vecchie Segherie
  • 5 luglio – Roma – Casa delle letterature
  • 6 luglio – Roma – Strega Off

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