
Si tratta sia di un racconto che di un saggio.
La parte del racconto riguarda le vicende vissute dalle persone che si trovavano nelle Torri al momento degli attacchi: la paura si mischia ad una solidarietà incondizionata anche fra chi era estraneo fino a pochi istanti prima e con cui ora si condivide la più estrema delle esperienze, la lotta per la sopravvivenza. Si racconta di vite decise da crudeli o fortunate coincidenze, di speranze attese e disattese, di gesti estremi dettati dalla disperazione, di strazianti messaggi d’addio, della determinazione dei soccorritori….. il lavoro di ricostruzione degli autori è colossale e preciso.
Il libro diventa saggio quando si occupa di aspetti tecnici nascosti, ma fondamentali per l’evolversi dell’emergenza: la costruzione e progettazione delle due Torri viene analizzata tramite ricorsi storici sulle modifiche dei codici edilizi che vengono (giustamente) aspramente criticate; poi le difficoltose, o mancate, comunicazioni fra polizia e fire departiment, frutto di negligenze croniche, reiterate negli anni, nonostante la triste esperienza sul campo maturata tramite l’attentato ai sotterranei del WTC del 1993.
Insomma: un bel libro che riesce ad analizzare questa terribile tragedia senza cadere in facili sentimentalismi, facendo utile, ma non polemica, critica senza per questo sminuire nè il grande operato dei soccorritori, nè la loro abnegazione, nè il grande dolore per l’enorme perdita di vite umane.