
Il libro espone in maniera accurata, dettagliata e pienamente esaustiva , non solo l’intero programma politico di Emmanuel Macron, ma anche la sua visione della società francese ed europea, insieme alla lettura del quadro storico globalizzato che stiamo vivendo.
Macron teorizza di una politica in cui le distinzioni storiche fra destra e sinistra non tengono più, sono obsolete in un mondo radicalmente trasformato e lamenta come la sua struttura abbia perso il contatto con la realtà, avviluppata, rigirata, contorta in se stessa, persa nei suoi riti, nei suoi apparati sempre più statici che si autocelebrano. Il leader di En Marche! contesta, soprattutto al Front National, di voler tornare indietro, di esser anacronistico nell’intenzione di combattere crisi e terrorismo chiudendosi in nazionalismi e populismi pericolosi: per Macron l’orizzonte vero e possibile in ogni ambito pubblico e privato è solo un futuro evolutivo, uno stare dietro ai tempi cercando di cavalcarli e dominarli.
Ogni capitolo del testo tratta un singolo tema: lavoro, politiche industriali e sociali, gestione dell’immigrazione, un nuovo slancio europeo più solidale, la questione ambientale…il tutto a comporre un quadro completo ed assolutamente approfondito sia nei sottotemi sia nei riferimenti storici. Trattandosi di un programma pre-elettorale, inevitabile un po’ di retorica e l’impressione di una lista d’intenti un filo irrealistica; ma ciò che emerge maggiormente sono un equilibrio di buon senso, una sana concretezza ed un’onesta consapevolezza dei lunghi tempi realizzativi per obiettivi del genere. La lettura non è affatto pesante, favorita da frasi brevi stile comizio/ talk show e dalla costante capacità di spiegare questioni complesse con grande chiarezza ed immediatezza senza, per questo, cadere nel banale o nel didascalico.
Confesso d’aver voluto leggere questo libro incuriosita dall’exploit elettorale di un candidato giovane, partito non fra i favoriti all’inizio della campagna presidenziale e che ha di fatto scardinato la divisione fra destra e sinistra, schema che sembrava profondamente radicato nella società francese fino a pochissimo tempo fa. Volevo saperne di più sulla sua formazione (il primo capitolo è una biografia condensata ma esauriente) e dei suoi intenti, dato l’amore che nutro per la Francia e soprattutto la sua importanza gigantesca, specie dopo la Brexit, per la tenuta della UE. L’impressione che ne ho tratto è che ci troviamo dinanzi ad un modo d’intendere la politica come spinta sociale collettiva, piuttosto che come espressione, spesso limitante, della linea di un partito; c’è spirito pratico e voglia d’innovazione dinamica come nuova risposta alle sfide attuali: cambiare pelle nel fluire della Storia, piuttosto che trincerarsi dietro barriere vecchie, riciclate da anni ormai troppo diversi dal mondo contemporaneo. Una proposta razionale che non nega i problemi ma ne promuove la soluzione attraverso strade “per” non “contro a”, azione al posto di muri, vale una chance.